Calvizie a Pattern Femminile
La calvizie a pattern femminile, anche nota come alopecia androgenetica, è una forma di calvizie che colpisce le donne. Essa si manifesta con un assottigliamento e accorciamento dei capelli, fenomeni che progrediscono con l’invecchiamento. In molti casi questa condizione ha inizio a livello della scriminatura o in corrispondenza della sommità centrale della testa.
La nostra guida completa è uno strumento utile per chi pensa di essere affetto da questa patologia, in quanto contiene tutte le informazioni che occorre sapere sull’argomento: la descrizione della patologia, le potenziali cause e i trattamenti a disposizione della paziente.
L’alopecia androgenetica, o calvizie a pattern femminile, è una forma di calvizie che colpisce i soggetti di sesso femminile. Essa si distingue dalla calvizie a pattern maschile per il fatto che nelle donne la caduta dei capelli ha inizio a livello della scriminatura, mentre negli uomini essa si verifica in corrispondenza dell’attaccatura dei capelli, che col tempo assume la forma di “M”.
La calvizie a pattern femminile è più comune di quatto nono si pensi, perché colpisce circa due donne su tre dopo la menopausa. Inoltre, si stima che meno del 50% delle donne raggiunti i 65 anni possieda ancora una chioma folta.
Sebbene non ci sia una regola ferrea sulle cause alla base della malattia, esistono alcuni fattori condivisi dalle pazienti, tra i quali l’ereditarietà. Infatti, se la condizione è fortemente presente nella storia familiare di una donna è molto probabile che anche essa ne soffra o ne soffrirà in futuro.
Inoltre, è opinione comune che la calvizie a pattern femminile sia legata agli ormoni, motivo per cui la condizione comunemente si manifesta dopo la menopausa. Se ci si accorge di perdere più capelli del solito, è opportuno parlare con un dermatologo per stabilire se si tratta effettivamente di calvizie a pattern femminile. Infatti, quanto prima viene diagnosticata la patologia, tanto prima si potrà intervenire per prevenire la caduta dei capelli.
Dopo una breve illustrazione della calvizie a pattern femminile, seguirà una valutazione delle caratteristiche di questa condizione.
Sintomi della calvizie a pattern femminile
Innanzitutto occorre comprendere perché un individuo può perdere i capelli. Nel caso della calvizie a pattern femminile, la fase di crescita del capello inizia a rallentare e il tempo che il capello impiega per crescere aumenta. Conseguentemente, i follicoli alla base iniziano ad atrofizzarsi causando diradamento e assottigliamento dei capelli, che tenderanno a spezzarsi più facilmente.
Nella maggior parte dei casi le donne possono perdere tra i 50 e i 100 capelli al giorno, ma chi soffre di calvizie a pattern femminile può perderne una quantità ben superiore.
Se si nota un assottigliamento diffuso dei capelli a partire dalla scriminatura, è probabile che si tratti di calvizie a pattern femminile.
Generalmente i tricologi suddividono la calvizie a pattern femminile in tre categorie.
- Tipo I: la paziente inizia a perdere una quantità ridotta di capelli in corrispondenza della scriminatura.
- Tipo II: questa categoria è caratterizzata da un allargamento della scriminatura, seguito da un aumento del diradamento circostante.
- Tipo III: il diradamento diventa generalizzato e il cuoio capelluto al di sotto dei capelli diventa visibile sulla sommità della testa.
Ricordiamo ancora che, poiché queste informazioni servono come linee guida, è importante che la persona interessata si rivolga a uno specialista per ricevere una diagnosi accurata.
Diagnosi di calvizie a pattern femminile
Per ottenere una diagnosi di calvizie a pattern femminile è opportuno rivolgersi a un tricologo accreditato. Innanzitutto, occorre sottolineare che nelle donne la caduta dei capelli può avere molteplici cause, a differenza della calvizie a pattern maschile, che nel 90% dei casi è di natura genetica.
Per accertare la condizione della paziente, il dermatologo effettuerà una serie di test tra cui la determinazione dei livelli ormonali, degli elettroliti sierici, dei valori tiroidei e un esame emocromocitometrico completo. È anche possibile che lo specialista esegua il pull-test, una procedura che consiste nel far scorrere tra le mani una ciocca di circa 100 capelli della paziente esercitando una certa trazione. Se in seguito alla manovra si raccolgono da 1 a 3 capelli, la situazione è fisiologica. Se il numero di capelli che si staccano è maggiore, allora esiste un problema sottostante.
Una volta eseguiti e valutati tutti i test, il tricologo sarà in grado di illustrare alla paziente la sua particolare situazione clinica e le opzioni terapeutiche a disposizione.
Se la paziente sceglie di sottoporsi a un trattamento suggerito, dovrà partecipare a un ulteriore consulto medico nel quale lo specialista si informerà più approfonditamente sulla sua storia clinica, ovvero sulle patologie attuali e pregresse e sulle terapie farmacologiche in corso.
Inoltre, durante il consulto la paziente potrà confrontarsi col tricologo in merito ai risultati attesi e alle proprie aspettative post trattamento.
Dopo aver discusso i sintomi e l’importanza di ottenere una diagnosi ad opera di uno specialista, di seguito sono descritti alcuni dei trattamenti più comuni a disposizione della paziente.
Trattamento disponibili per contrastare la calvizie a pattern femminile
Innanzitutto, è importante ribadire che se si inizia a soffrire di calvizie a pattern femminile, quanto prima viene diagnosticata la condizione tanto meglio è per la paziente. Infatti, se si interviene durante le prime fasi della patologia, sarà possibile ridurre al minimo la caduta dei capelli. I seguenti due farmaci sono comunemente utilizzati dagli specialisti per la cura della calvizie a pattern femminile. Nella maggior parte dei casi la paziente deve utilizzarne uno solo, ma in alcune situazioni è possibile che sia necessaria una combinazione dei due farmaci.
Minoxidil
Il minoxidil, noto anche col nome commerciale Rogaine®, è un farmaco comunemente utilizzato nel trattamento della calvizie a pattern femminile. Negli Stati Uniti esso è stato approvato dall’FDA (Food and Drug Administration) ed è disponibile in soluzione al 2% o al 5%. Sebbene l’uso di questo farmaco possa dare l’impressione di aumentare complessivamente lo spessore dei capelli e di accelerarne la velocità di ricrescita, tuttavia esso non può ripristinare completamente la quantità di capelli posseduti inizialmente dalla paziente.
Il trattamento con minoxidil richiede l’applicazione quotidiana del prodotto sul cuoio capelluto. In alcuni casi, l’uso del minoxidil può accelerare la velocità di caduta dei capelli durante le prime 2-8 settimane di terapia. Tuttavia, la paziente non deve allarmarsi, perché si tratta di un evento temporaneo trascorso il quale i capelli ricominceranno a crescere.
Chi opta per il minoxidil spesso deve attendere almeno 6-12 mesi prima di ottenere risultati visibili. Inoltre, trattandosi di una terapia a lungo termine, se essa viene interrotta la caduta dei capelli potrebbe ricominciare.
Come per la maggior parte delle terapie farmacologiche, anche l’utilizzo del minoxidil può comportare alcuni effetti collaterali, che saranno illustrati dettagliatamente dallo specialista durante il consulto medico. Qui ci limitiamo ad elencarne alcuni tra i più comuni, quali l’arrossamento, il prurito e la secchezza del cuoio capelluto. Tuttavia, in alcune pazienti si è anche verificata la crescita di peli in zone sgradite come le guance.
Finasteride e Dutasteride
Il finasteride (noto anche col nome commerciale Propecia®) e il dutasteride (noto anche col nome commerciale Advart®) sono farmaci comunemente usati per contrastare la caduta dei capelli. Tuttavia, negli Stati Uniti entrambi i farmaci sono stati approvati per la cura della calvizie a pattern maschile ma non per quella femminile. Nonostante ciò, alcuni studi sembrano confermare che finasteride e dutasteride stimolino la ricrescita dei capelli delle pazienti e alcuni medici prescrivono tali farmaci anche per la cura della calvizie a pattern femminile.
Finasteride e dutasteride possono avere alcuni effetti indesiderati che occorre conoscere, quali le vampate di calore, cefalea e calo del desiderio sessuale. I medici sconsigliano l’uso di questi farmaci durante la gravidanza, perché possono causare malformazioni fetali.
Spironolattone
Un ulteriore farmaco disponibile per la cura della calvizie a pattern femminile è lo spironolattone. Questo trattamento, eliminando i fluidi in eccesso dal corpo della paziente, blocca la produzione di androgeni e agevola così la ricrescita dei capelli. Come per finasteride e dutasteride, le donne in gravidanza non devono utilizzare questo farmaco per il rischio di malformazioni fetali. Altri effetti indesiderati dello spironolattone comprendono affaticamento, sensibilità mammaria, perdite ematiche intermestruali e ciclo mestruale irregolare.
Plasma ricco di piastrine
Il plasma ricco di piastrine o PRP è un trattamento estetico per contrastare la caduta dei capelli. In breve, il sangue contiene tre componenti principali: i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine. Queste ultime sono un serbatoio di fattori di crescita (proteine) in grado di stimolare la crescita dei capelli. Il processo per estrarre le piastrine dal sangue è il seguente.
Lo specialista esegue un prelievo di sangue alla paziente e inserisce la provetta nella centrifuga, un macchinario che con un rapidissimo movimento rotatorio determina la separazione del plasma ricco di piastrine dagli altri componenti del sangue. Successivamente il PRP così ottenuto viene iniettato nel cuoio capelluto della paziente.
Questo trattamento dovrebbe determinare un aumento dello spessore e della densità dei capelli.
Per quanto riguarda i rischi associati alla tecnica PRP, la paziente dev’essere a conoscenza del fatto che possono insorgere ematomi, rossore, sanguinamento e infezione transitoria. Tuttavia, esistono altri potenziali rischi che lo specialista illustrerà alla paziente nel momento in cui sceglie di sottoporsi a questa procedura.
Concludendo, il trattamento con PRP è molto semplice e non comporta dolore, anche grazie all’uso di un gel anestetico applicato localmente. L’unico fastidio per la paziente risulta dunque essere l’iniezione eseguita durante il prelievo di sangue o durante l’inoculazione del PRP nel cuoio capelluto.

Domande Frequenti
Quando si verifica più comunemente la calvizie a pattern femminile?
La calvizie a pattern femminile è simile a quella maschile e le donne solitamente iniziano a soffrirne a partire dai quarant’anni. Tuttavia, può capitare che questa condizione si manifesti anche più precocemente.
Come per la calvizie maschile, esiste ampio consenso sul fatto che anche nella calvizie femminile gli androgeni possano influire sull’insorgenza della patologia. Inoltre, gli esperti in materia sostengono che le fumatrici accanite hanno maggiori probabilità di sviluppare la condizione.
La calvizie a pattern femminile è reversibile?
È importante ricordare che sebbene esistano molti trattamenti utili a contrastare la calvizie a pattern femminile, tuttavia essa non è un fenomeno reversibile. In ogni caso, se ci si sottopone alla cura più adatta alla propria situazione specifica, è possibile fermare la caduta dei capelli e stimolare la ricrescita di quelli presenti. I primi risultati possono essere visibili dopo 12 mesi, pertanto la paziente deve seguire la cura per tutta la durata del periodo prescritto dallo specialista. In caso contrario la condizione della paziente potrebbe regredire allo stato iniziale.
Proprio perché la calvizie a pattern femminile è un fenomeno irreversibile, non ci stanchiamo di ripetere che una diagnosi precoce dell’insorgenza della malattia è fondamentale per contenerne gli effetti.
È possibile prevenire la calvizie a pattern femminile?
Purtroppo è impossibile prevenire la calvizie a pattern femminile, ma è sufficiente valutare una serie di fattori e seguire alcuni semplici consigli per ridurre i danni ai propri capelli.
Dieta: seguire una dieta sana può contribuire a proteggere i propri capelli. Alcuni alimenti, come le verdure verdi, i fagioli e i cereali sono un’ottima opzione.
Cosmetici per capelli: alcuni prodotti per capelli come le piastre liscianti, i decoloranti e le tinte a lungo andare possono danneggiare i capelli. Meglio evitare di utilizzarli.
Farmaci: è buona norma consultare il proprio medico in merito alle terapie farmacologiche in atto, perché alcuni farmaci possono causare la caduta dei capelli. In questo caso il medico può prescrivere un farmaco alternativo privo di tale effetto.
Fumo: è ampiamente condiviso che il fumo possa danneggiare i follicoli piliferi accelerando ulteriormente la caduta dei capelli. Limitare il fumo o, ancora meglio, smettere del tutto è la scelta migliore.
Esposizione ai raggi solari: in fine, sarebbe anche opportuno limitare l’esposizione ai raggi solari, che possono avere effetti dannosi per i capelli.